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LA CRISI CON LA RUSSIA TOCCA ANCHE LA BIRRACarlsberg e Heineken i più colpiti

Come abbiamo visto in questi giorni la difficile situazione tra Ucraina e Russia, o per meglio dire tra mondo occidentale e Russia, ha creato non poche difficoltà in tutti i settori, tra cui quello della birra.

Di fronte alle sanzioni che l'Occidente ha imposto alla Russia, quest'ultima ha reagito con il boicottaggio dei generi alimentari provenienti dall'Europa. Uno tra i birrifici più noti che ha subito questa situazione è stata la Carlsberg, che ha lanciato un allarme per la seconda metà del 2014 se questa crisi dovesse continuare. Il gruppo deve un terzo dei suoi profitti totali alla Russia, dove è anche fornitrice del brand locale birra Baltika.
Jorgen Buhl Rasmussen, Ceo di Carlsberg, in una recente intervista alla Cnn ha dichiarato: "A causa dei recenti avvenimenti la fiducia dei consumatori e l'outlook per alcuni mercati in Europa orientale stanno diventando sempre più incerti e difficili" e continua:"Purtroppo, crediamo che i mercati della birra dell’Europa orientale saranno influenzati ulteriormente in quanto i consumatori si trovano ad affrontare crescenti sfide e questo avrà un impatto sui profitti del gruppo”. Oltre che con questa crisi, il colosso danese, ma anche tutti i grandi produttori di birra, deve fare anche i conti con l'improvviso sviluppo dei birrifici artigianali, che hanno ampliato notevolmente la scelta dei consumatori, i quali cominciano a preferire le birre artigianali a quelle industriali.

I report ufficiali fanno sapere che nei primi sei mesi del 2014 il gruppo ha registrato un calo del 7% degli utili, mentre la sua quota di mercato ha subito un calo di 1,2 punti, scendendo al 37,4%. Situazione diversa per il concorrente olandese, Heineken, che chiude il bilancio dei primi sei mesi dell'anno con un calo degli utili dell'1,3% e ha dichiarato di aspettarsi una seconda metà dell'anno in "chiaro scuro", prevedendo molta incertezza a causa della situazione con il mercato russo. La differenza tra i due colossi è che la Heineken è molto meno esposta a questa crisi in quanto la presenza sul territorio russo è nettamente inferiore a quella del gruppo danese. L'ad del gruppo Jean-Francois van Boxmeer ha recentemente rilasciato una dichiarazione in merito alla vicenda:"Le prospettive economiche restano in chiaro scuro e ci attendiamo un rallentamento della crescita di fatturato e utili nella seconda metà dell'anno".

Redazione

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