LA PRODUZIONE DI BIRRA ARTIGIANALE STA AUMENTANDO IN TUTTO IL MONDOUna panoramica sulla situazione birraria mondiale con qualche sorpresa e previsioni degli analisti

La produzione di birra artigianale aumenta in tutto il mondo, stando alle ultime notizie che si trovano in rete: dagli Usa fino all'Africa, passando per l'Europa vediamo come le birre artigianali si stiano affermando sempre di più in tutto il mondo.

Cominciamo proprio dagli Usa, un recente report della American Brewers Association riporta degli ottimi dati sull'industria artigianale americana nel 2014: aumento del 18% delle vendite, l'11% delle birre vendute in totale erano artigianali, 3500 microbirrifici in tutto il paese, 115.469 addetti nel settore. Dal punto di vista delle esportazioni, la birra artigianale americana raggiunge il 35.7% nel 2014, per un giro di affari che raggiunge i 99.7 milioni di dollari, e che vede Canada e Brasile i principali compratori con rispettivamente il 53% e il 64% delle birre presenti nei paesi (tutti i dati sono forniti dall'American Brewers Association). In questi giorni a Capitol City è stata proposta una legge per la riduzione delle tasse che permetterebbe di aumentare l'occupazione nel settore.

Per l'Europa cominciamo dalla Gran Bretagna con la SIBA (Society of Indipendent Brewers) che a Marzo diffonde il suo report per il 2014 con dei dati altrettanto interessanti: 526 milioni di pinte prodotte, 30 stati verso cui esportare, 2400 pub che si riforniscono presso la SIBA, più di 1400 microbirrifici per tutto il Regno Unito. In definitiva si registra un aumento della produzione del 15.8% di anno in anno e l'80% dei membri intervistati ha fatto sapere che conta di assumere personale durante l'anno in corso. Inoltre, grazie ai due consecutivi tagli delle tasse, è stato possibile aumentare la produzione, comprare attrezzature e, in alcuni casi, acquistare pubs, infatti un quinto degli intervistati fa sapere che attualmente possiedono o hanno in affitto un pub. Finalmente una ventata di buone notizie per i produttori di birra artigianale inglese che hanno visto il mercato stagnare per circa 10 anni.
Sempre rimanendo in Europa, segnalo un caso davvero interessante, l'Irlanda. La terra della Guinness registra un vero e proprio boom del movimento artigianale: dal 2011 al 2014 il numero di birrifici si è triplicato (come si può vedere nel grafico sopra) e solo nel 2014 registra vendite per 15 milioni di euro con un aumento del 50% delle vendite dall'anno scorso come riportato dal Belgiansmaak.com. In totale ci sono 72 birrifici nel Paese (Kinnegar, Metalman Brewing e Porterhouse solo per citarne alcuni), e 31 di questi hanno aperto solo nel 2014. C'è però da dire che attualmente la birra artigianale rappresenta solo l'1.5% del mercato della birra irlandese, ma comunque vedere un aumento così improvviso vuol dire che l'Irlanda forse in un prossimo futuro sarà famosa non solo per la sua celebre birra scura.
Per quel che riguarda l'Italia, si aspetta come ogni anno il report di Assobirra, anche se quello per l'anno 2013 rende noto che la produzione cala dello 0.3% dal 2012, un aumento dei consumi dello 0.3%, diminuzione del 5.6% nelle occupazioni e un calo delle esportazioni del 3.3%. Il report evidenzia anche come la situazione accise stia pesando in maniera decisiva sulla crescita del settore con il peso fiscale che ha raggiunto ormai il 50% del costo totale della birra, visto che a Gennaio di quest'anno si è registrato il terzo aumento delle accise. Un settore che potrebbe crescere ma è frenato dalle alte tasse.

Sebbene le notizie sembrino promettenti, gli analisti rendono noto che la crescita nel settore della birra in Europa e Usa sta calando. Secondo i dati di Rey Wium, analista dell'agenzia di investimenti bancari Reinassance Capitol, negli ultimi 10 anni il settore della birra registrava un aumento del 2.8%, però negli ultimi 5 anni si è visto solo un aumento del 2.1%. Anche Euromonitor vede un calo della crescita, se si considera che i volumi di birra venduta raggiungono il 24% delle bibite alcoliche vendute nel 2009, ma per il 2018 è previsto che la percentuale scenda al 21%.
A pesare su questi dati è anche un caso interessante che sconvolgerà il mercato della birra mondiale, almeno secondo gli esperti: sto parlando dell'Africa. Il mercato della birra africano sembra essere in vera e propria espansione e specialmente in Etiopia molti terreni sono stati acquistati da produttori come Heineken e Diageo per fare concorrenza alla birra locale St George, il marchio più longevo sul mercato. Gli analisti per il 2018 prevedono che l'Africa supererà la Cina in termini di crescita nel settore e secondo la Deutsche Bank, Heineken e SabMiller sono i due marchi che ne trarranno maggior vantaggio. Wynand Van Zyl, analista ricercatore presso la banca tedesca fa sapere che:"Per i prossimi 10 anni si prevede una crescita del 40% in termini di volume e profitto per il mercato africano". Si registra anche un aumento di consumo di birra nell'America Latina con i marchi Corona e Modelo Especial che la fanno da padrona sul mercato.

Insomma secondo gli analisti, la crescita del settore birrario nel lungo termine si sta rallentando con una "concorrenza" spietata da parte di liquori e soft drinks che tolgono una grossa fetta di mercato alla birra, anche se per ora si registrano aumenti in gran parte delle nazioni del mondo.

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