QUANTO E' IMPORTANTE L'ETICHETTA PER UNA BIRRAUn esperimento inglese prova che chi conosce poco i birrifici è più portato a scegliere in base all'etichetta

Conoscete quel proverbio che recita:"anche l'occhio vuole la sua parte?" Ne sanno qualcosa a Cambridge, dove Tim Froggett, docente di marketing all'Università Anglia Ruskin, ha utilizzato degli speciali occhiali che sono in grado di registrare cosa si è osservato durante la giornata, i cosiddetti "eye-tracking glasses" insieme a John Dearne, proprietario del pub Tram Depot dell'East Road, per un esperimento.

A dei volontari, che non bevevano birra di solito e che avevano una scarsa conoscenza dei birrifici, è stato chiesto di indossare gli occhiali, chiamati per l'occasione "beer goggles", e di scegliere una birra tra le sei spine disponibili del Tram Depot (come possiamo vedere nella seconda foto qui sopra). L'etichetta della spina che è stata guardata più volte è risultata l'Artigianale di Everards, osservata ben 1485 volte. Invece la Tram Light, la birra prodotta dal pub stesso e la più venduta, è stata guardata solo 817 volte. Questi risultati cosa vogliono dire? Per Froggett è ancora troppo presto per saltare a conclusioni, anche se sembra proprio che ad attirare i nuovi bevitori di birra siano proprio le etichette delle spine. Non conoscendo i marchi, molti scelgono la birra semplicemente scegliendo l'etichetta che più gli piace. Discorso ovviamente diverso per chi già conosce i marchi delle birre e sa già cosa bere. Questo esperimento, come dice Froggett, sarà la base per ulteriori verifiche nel settore marketing della birra.

Quindi sembra che creare un'etichetta appariscente sia un grande vantaggio verso la concorrenza, un fattore che i birrifici dovrebbero tenere a mente, anche se come detto prima bisogna fare altre prove poiché non è ancora chiaro cosa catturi realmente l'attenzione nelle etichette.

Impostazioni privacy