Riuscite a trovare la ragazza nascosta nel fiore in appena 20 secondi? Praticamente uno su cento ci riesce subito.
Quello che vi proponiamo è il classico gioco del tipo aguzza la vista, ma attenzione: questa immagine è storica, risalendo alla fine dell’Ottocento: questa sfida vintage del 1880, infatti, richiede a chi si cimenta nella prova di riuscire a individuare una ragazza nel fiore in appena 20 secondi. Vi assicuriamo che soltanto una persona ogni 100 ce la fa in così breve tempo.
Se nei giorni scorsi vi è piaciuto il test della tazzina, siamo certi che questo rompicapo vi lascerà senza parole appena otterrete la soluzione. Le illusioni ottiche fanno parte anche del campo della psicoanalisi poiché gettano luce su come percepiamo le cose e possono essere di varia tipologia e natura. Un cervello umano può guardare le cose o le immagini in modo diverso formando una percezione diversa da ogni angolazione.
Il rompicapo della ragazza nascosta nel fiore
Lo sapevano anche coloro che alla fine dell’Ottocento decisero di sottoporre questo test di illusione ottica ai bambini di una scuola francese, con risultati che erano davvero del tutto inattesi. Nel caso specifico di questa carta molto speciale, il viso di una ragazza è nascosto all’interno di uno schizzo che rappresenta una rosa. E non solo i ragazzi della scuola, ma tanti adulti non sono riusciti a risolvere il rompicapo.
All’inizio potrebbe sembrare troppo complicato trovare i volti della ragazza all’interno dello schizzo della rosa. Ma per individuare il volto all’interno del bellissimo fiore, c’è un primo trucco che molti di noi sottovalutano quando fanno la riflessione: infatti, in primo luogo, è necessario ruotare l’immagine sottosopra. Capovolgendola potrai vedere il volto della ragazza nascosto al centro di questa bellissima rosa.
Hai finalmente capito forse di cosa si tratta, vero? In pratica, la forma dei petali di rosa ci aiuta a individuare gli occhi, il naso e la bocca della ragazza. Ma che cosa dobbiamo apprendere da questa illusione ottica? Una cosa molto semplice, ovvero che questo tipo di rompicapi forniscono sempre informazioni affascinanti su come funziona il nostro cervello.
In definitiva, si può affermare che il nostro cervello percepisce visivamente qualcosa che non esiste, anche grazie a combinazioni specifiche di colore, luce e motivi che lo inducono a vedere appunto quello che non c’è oppure che è ben celato.
